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Togo
Superficie: 56.600 Kmq Popolazione: 3.740.000 Capitale: Lomé Lingua: francese, mobà, moore, nawdm, gurma al nord, éwé nel centro-sud Religioni: Animista, Musulmana e Cristiana
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È
uno dei paesi più celebri dell'Africa occidentale: è l'opinione dei tanti
turisti che da tutto il mondo visitano la capitale Lomè, città coloniale come
la più parte delle capitali africane. È munita di due aeroporti
internazionali e di un porto pure internazionale ove passano cinque milioni di
tonnellate annue di merci e con spiagge raggiungibili a piedi in cinque - dieci
minuti. Ha uno dei mercati più importanti dell'Africa.
Il
Togo ha una configurazione particolare: una striscia di terra subito sopra
l’equatore, larga appena 70 Km. e lunga 600, che va a mettere la testa nel
Ghana, nel Benin, nel Burkina Faso. Dall’oceano atlantico alla savana
presahariana, con un’unica strada asfaltata che passando nel mezzo di questo
paese ti riassume (mare, grande foresta selvaggia e ricca di animali, terra
giallastra nuda e secca ) tutta l’Africa.
Il
Togo è uno dei maggiori produttori al mondo di fosfati ed ha anche una
discreta produzione di cacao. Ma l’esportazione è penalizzata dai
prezzi piuttosto bassi, decisi dalla solita speculazione che ha
le sedi fuori casa. Tira, ultimamente, il mercato del cotone che,
in Togo, è di qualità eccellente.
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Tipico villaggio togolese. |
Il
turismo è in crescita e Lomè è famosa in tutta l'Africa per i sandali di
cuoio, come celebre è il Village Artisanal in Ave: si vede uno stuolo di
artigiani che tessono, intagliano statuette, cuciono scarpe di cuoio,
costruiscono sedie e tavoli di bambù intagliati a figure e motivi africani. Vi
si trovano anche gioielli, tovaglie, ceramiche.
I
turisti trovano i prezzi convenienti. Tra le curiosità il Marché des
Feticheurs ad Akodessewa: medicine tradizionali adoperate degli stregoni, ossi e
ossicini di ogni tipo, i "grigris" gli amuleti che si appendono
al collo per tenere lontani i mali: effetto infallibile se l’amuleto è
benedetto, dietro pagamento, dallo stregone.
In
tutto il Togo il settore informale svolge un’attività intensa che sfugge ad
ogni controllo e ad ogni statistica, ma lascia vivere gran parte della
popolazione insieme con l’agricoltura. Al nord il miglio, il sorgo, il fonio,
il mais sono la base dell’alimentazione. Si conservano nei graniers
famigliari e ogni mattino l’incaricato sale sul tetto di paglia e preleva la
dose per il giorno. C’è anche il pesce. Le donne ne hanno il monopolio per la
commercializzazione e la conservazione ( affumicato, salato, seccato).
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Dapaong, il mercato. |
Anche
il Togo patisce il fenomeno di una feroce deflorestazione. Per cuocere i cibi,
ma anche per attrezzi di lavoro, per i mortai occorre la legna. È stato
calcolato che ogni Togolese consuma 22 piante l’anno. Le foreste, nel 65
coprivano il 45% del territorio, oggi solo il 20%.
Si
dovrebbe dire dei feticci, dei totem, dei riti diversi presso gli animisti.
Dell’iniziazione degli adolescenti - anche con dure prove - perché entrino
preparati nel mondo degli adulti (riti, esercizi quotidiani…). Del culto dei
morti con dettagli che cambiano a seconda dell’età, del sesso, delle
circostanze della morte. Dell’esclusione dai funerali per le donne sterili...
mentre per i bimbi basta una buca e via. Ma bimbi, nonostante l’alta mortalità
infantile, ce ne sono. Il tasso di crescita annuo della popolazione è sul 3,3
%. Bene.
Tutta
questa forse eccessiva premessa per dire che la missione orionina ha scelto il
Nord povero e, al nord, il più povero nord. Nonostante le cose di facciata che
abbiamo annotato anche per soddisfare qualche curiosità, la Commissione
Internazionale di emergenza per i popoli su quanto concerne la sofferenza umana
ci fa vedere l’altra faccia del Togo, che è classificato tra gli ultimi 20
paesi, sui 130 esaminati per quanto concerne il livello dell’alfabetizzazione,
l’infima quantità di acqua potabile disponibile, l'alimentazione, ecc.
Sempre
in agguato la febbre gialla, la polio, il plasmodium falciparum che qui
resiste bene anche alla clorochina in forti dosi.
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Chiesa a Jembon sul confine col Ghana. |
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